domenica 29 novembre 2009

Ken Saro-Wiwa

Lo ammetto: non conoscevo il personaggio prima di aver ascoltato la canzone che ora faccio ascoltare anche a voi.
Mi ha colpito il fatto che una band potesse dedicare un pezzo (ed un album, visto che è la title-track del loro ultimo disco) ad un personaggio di cui certo non si parla tutti i giorni: uno scrittore, poeta, attivista nigeriano.
Se vi ho incuriosito, il resto come sempre lo trovate su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Ken_Saro-Wiwa

Vi dicevo della canzone: "A sangue freddo". Loro sono Il Teatro degli Orrori, un gruppo a me caro. Conoscendo i gusti musicali di alcuni di voi ed immaginando quelli degli altri, non penso proprio vi piaceranno, però sta canzone per lo meno ha un gran testo, lo copio sotto il video.



non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?
il poeta nigeriano
un eroe dei nostri tempi
non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?
perché troppo ha amato
l'hanno ammazzato davanti a tutti
bugiardi dentro, fuori assassini
vigliacchi in divisa, generazioni intere
ingannate per sempre
A SANGUE FREDDO
Ken Saro Wiwa è morto
evviva Ken Saro Wiwa
non è il tetto che perde, non sono le zanzare
non è il cibo meschino: non basterebbe a un cane
non è il nulla del giorno che piano sprofonda
nel vuoto della notte. Sono le menzogne!
che ti rodono l'anima. In agguato, come sempre
la paura di morire
non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?
il poeta nigeriano, un eroe dei nostri tempi
non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?
perché troppo ha amato
l'hanno ammazzato davanti a tutti
io non mi arrendo, mi avrete soltanto
con un colpo alle spalle
io non dimentico, e non mi arrendo. Io non mi arrendo
è nell'indifferenza che un uomo
un uomo vero, muore davvero
quanto grande è il cuore di Ken Saro Wiwa
forse l'Africa intera. Il nulla del giorno
sprofonda piano nel vuoto della notte
avete ucciso Wiwa! Ladri in limousine
che Dio vi maledica
pagherete tutto pagherete caro
hanno ammazzato Ken Saro Wiwa
Saro Wiwa è ancora vivo x2
bugiardi dentro, fuori assassini
vigliacchi in divisa. Generazioni intere
ingannate per sempre a sangue freddo




seconda parte

Evereybody's free

Vi ho sognato stanotte...non ricordo bene chi fosse presente e chi no, ma credo che, bene o male, ci fossimo tutti..
E vi dirò, è stato incredibile perchè, tutti insieme, cantavamo una delle canzoni che adoro di più in assoluto e che, per altro, è stata colonna sonora del film più bello ed emozionante che io abbia mia visto.
Quindi vi lascio solo immaginare cosa posso aver provato stamattina al mio risveglio...

Voglio lasciarvi il link di questa canzone, con le parole, sperando possiate apprezzare tanto quanto me questa melodia...
Tra l'altro, mi auguro proprio riconosciate il film di cui è colonna sonora...;)

Perdersi

Chi, come me, si perde in maniera indipendente alla sua volontà, e ha un senso dell'orientamento che fa dubitare della teoria darwiniana.
Chi invece si perde di propria spontanea volontà, per il piacere di ritrovarsi o per la gioia di non dover per forza "essere", essendo presente.
Chi si perde con il corpo ma anche chi si perde nella sua mente, in un libro, in una canzone o in un flm.
Chi si perde nei propri pensieri.

Non si può non parlare a questo punto dei labirinti, famosi, derisi e vituperati, ma anche segretamente ammirati perché temuti.
Hanno un solo scopo: far perdere colui che vi entra, intrappolarlo nelle loro viscere senza la calda sicurezza del ventre materno, ma con la fredda certezza dell'eterno sonno. Momenti di realtà estranei alla quotidianità.

Non potendo portare un labirinto in ogni casa, per far sì che ognuno possa perdersi almeno per un momento lascio quest'immagine di Escher.





Resta di stucco: è un barbatrucco!

Questo post è dedicato a tutti quelli (ma a uno in particolare) che sono cresciuti senza conoscere i Barbapapà.. è tempo per voi di entrare in questo mondo!

Cito Wikipedia:
Barbapapà (Barbapapa) è una serie a fumetti creata da Annette Tison e Talus Tylor, pubblicata in Francia nel 1970; Barbapapà è il nome del protagonista della serie, e per estensione di tutta la sua famiglia (Les barbapapas): il nome del protagonista deriva dall'espressione francese "Barbe à papa", che significa "zucchero filato". Dal fumetto è stata successivamente ricavata una serie televisiva giapponese d'animazione, realizzata nel 1974 e uscita in Italia nel 1976.


Barbapapà - una sorta di grosso ed amichevole blob a forma di pera dal curioso colore rosa - nasce spuntando dal sottosuolo del giardino di una normale casa di provincia. Barbapapà all'inizio è un emarginato, vittima della diffidenza della società degli adulti, che spesso lo allontanano intimoriti dal suo aspetto inedito e dalle sue dimensioni colossali, anche se nel corso del tempo si guadagna la fiducia del mondo in cui vive. Il secondo grave problema che gli si prospetta è quello della solitudine: egli infatti è l'unico essere della sua specie che si conosca. Barbapapà parte dunque per uno stralunato e poetico viaggio alla ricerca di una "Barbamamma" e, una volta trovata, i due decidono di crearsi una famiglia. Dalla loro unione nascono sette barbabebé, ognuno con una caratteristica ben definita:

Barbabella (in originale "Barbabelle"): è viola. È la vanitosa della famiglia : ama i gioielli e i profumi e odia gli insetti.

Barbaforte (in originale "Barbadur"): è rosso. È lo sportivo della famiglia: combattivo e ribelle contro i soprusi. Dotato di mantellina e lente alla maniera di Sherlock Holmes, ha anche il pallino di essere un bravo detective, e svolge le sue indagini con il fratello Barbabravo e la cagnetta Lolita.

Barbalalla (in originale "Barbalala"): è verde. È la musicista di casa e sa suonare praticamente ogni strumento (a volte si trasforma lei stessa nello strumento che poi suonerà). Ama anche la botanica e l'ecologia come suo fratello Barbazoo.

Barbabarba (in originale "Barbouille"): è nero e peloso. È l'artista di casa e la sua pelliccia nera è spesso imbrattata dei colori che usa per dipingere.

Barbottina (in originale "Barbotine"): è arancione. Stereotipo dell'intellettuale, porta gli occhiali e ama leggere. Intelligente e ironica, si diverte a stuzzicare il fratello Barbabarba con commenti scherzosi sui suoi quadri.

Barbazoo (in originale "Barbidou"): è giallo. È un amante della natura e conosce tutti gli animali e le piante, i vari tipi di clima e i problemi che causa l'inquinamento. In poche parole è un ecologista convinto. È anche dottore e veterinario.

Barbabravo (in originale "Barbibul") è blu. È lo scienziato ed inventore della famiglia Barbapapà: a volte però le sue idee sono troppo audaci e i suoi esperimenti finiscono per causare catastrofiche conseguenze.

spero che apprezzi =D

venerdì 27 novembre 2009

MA QUANDO ARRIVANO LE RAGAZZE?


Gentili collaboratori e lettori,

la domanda sorge spontanea: le fanciulle (le "zucchine" per intenderci) del nostro amato blog dove sono? Che fanno? Che pensano?

Ad una settimana dalla nascita del nostro contenitore di informazioni strambe e generiche, le nostre fanciulle non hanno lasciato ancora il proprio segno; addirittura, miei cari, non hanno neppure salutato l'avvio di questa meravigliosa avventura via web...

Questo post è intriso di tristezza e di malinconia, è in fondo un post di lamento, ma è anche un invito a stanare le nostre amate zucchine e invitarle a lasciare segno della loro esistenza e del loro pensiero!

Avanti, ragazze...vi vogliamo bene!

Ho allegato la locandina del celebre film "Ma quando arrivano le ragazze?" di Pupi Avati, con un bravo Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Jhonny Dorelli...molto piacevole, una storia carina in cui il jazz è un ulteriore protagonista!
Un saluto a tutti, fanciulle comprese!

Zucchino Parigino!

E' proprio in questo momento di profonda commozione per aver trovato una WiFi Thomson a sgamo a casa di mio fratello, che alti pensieri e riflessioni mi giungono alla mente; decido dunque di dedicare la poesia lalà parigina allo Zucchino Impanato:

Lampadari e bocche tutù
mi spingono a spegnere la tivù
Ordai, forza maintenant!
Lo Zucchino prenderai con i matton!
Costruisci, bildisci la tua frase razzalà
che poi pian pianino arriverà con te, per te, per voi, micenei
l'ispirazione!
Scale parigine di un palazzo nouveau,
non pensateci nemmeno!
La persistenza dura nei tamburi hawaiani,
Tutto ciò non conta, dai! Lalà.

Vi lascio dunque, cari fruitori a leggere e interpretare questi pochi versi parigini, a me molto cari, dato lo sforzo fatto.
Un bacio a tutti voi, fratelli zucchini italiani!!
Vi penso!!

giovedì 26 novembre 2009

Esercizi di stile

Tempi bui per lo Zucchino...dato che nessuno ha ancora scritto vi posto qualche video carino recuperato sul web, con la speranza che possa venirvi l'ispirazione.

Qualche brano musicale composto in postproduzione.

Il primo è della serie, Playing for Change.





Il secondo è un progetto di YouTube, piuttosto datato ma sicuramente affascinante:



Ecco un cantante solista a cappella:



Sempre riguardo all'ultimo tizio, un giochino tramite YT in cui potrete fargli mangiare un sacco di porcate:



Have a nice day!

martedì 24 novembre 2009

Daniel Kleinman

Da qualche giorno mi è tornato il pallino dei Viral Advertising, soprattutto in vista del mio stage che spero verterà su questo affascinante settore dell'industria pubblicitaria. In particolare mi sono imbattuto in questo signorotto inglese, Daniel Kleinman appunto, e su alcuni dei suoi lavori in ambito Virale.

Vi propongo un suo spot ecosolidale:



Kleinman è famoso soprattutto per aver "disegnato" alcune delle sigle di apertura più famose delle storia del cinema. Ecco una delle più recenti:



Un personaggio da tenere d'occhio. Per chi fosse interessato a seguire il mondo Viral propongo questo fantastico sito: Viral Video Chart

Baci, baci.

Dawn of Man


Che Stanley possa perdonarmi...

Tutto è già stato scritto

Be, non so che dire e mi sento anche un po' strano a dire il vero...
Qualcuno una volta mi disse, e credo avesse tratto questa frase da un vecchio autore di quelli importanti, che tutto è già stato scritto, che non c'è nulla che possiamo inventare che non sia già stato scritto da qualcuno.
Certo, naturalmente lo stile sarà diverso, le parole non saranno le stesse, ma il succo non cambia...
Tutto questo per cosa?
Mi limiterò a farvi leggere una cosa che ho scritto qualche mese fa...
A voi la parola...

Il silenzio fra le tue labbra non bastava più.
Quel sottile sospiro che d'inverno si trasformava in una leggera nuvola bianca.
Quel tuo stringermi dolcemente, quella tua saliva su di me senza rimpianti nè ritegno.
Ad ogni tuo sguardo, io diventavo più piccola.
E mi lasciavi cadere, pezzo dopo pezzo, facendomi scivolare dalle tue mani troppo fredde e tremanti.
Non credevo sarebbe arrivato.
Non credevo che quel momento sarebbe stato così vicino.
Mi hai presa fra le tue dita, mi hai stretta più forte, mi hai succhiato con tanta
avidità da non lasciare più nulla dentro di me.
E mi hai gettata via, come se nulla fosse, come se fossi semplicemente una delle tante.
E in fondo io cos'ero.
Solo un pallido frammento della tua angoscia.

Credo che queste testo spieghi da solo quello che volevo dire poco sopra...
Cmq, Ste, complimenti, oltre ad avere avuto un'idea molto bella (:P), l'hai resa anche molto bene!

lunedì 23 novembre 2009

Monologo

"Eri avvilito, triste.
Non volevo conoscere le ragioni di questo tuo stato d'animo, sono fatta per donare piacere.
Mi hai portata in quella piccola stanza, squallida; mi hai presa, subito mi sono accesa: su di me la tua bocca e il tuo fiato amaro: nessuna emozione mi era concessa, nessun sentimento poteva trasparire.
Ma i tuoi vispi occhi gridavano il piacere da me saziato e palesavano la gioia di quel dolce momento, eterno e indimenticabile; io facevo mia ogni piccola sensazione che tu, nascostamente, mi donavi.
Ancora le tue labbra; ed io bruciavo di passione, ogni istante di più.
Mi tenevi tra le mani, e ho finalmente capito cosa significhi vivere.
Sette minuti, 420 secondi per dimenticare ogni problema, per renderti felice. Sette minuti che per me significano la vita, e basta.
Poi mi hai presa, come se nulla fosse gettata a terra, e calpestata: le tue sporche suole mi hanno sfigurata, mi hanno uccisa.
Mi hai donato la vita e subito me l'hai tolta".


Chi è l'autore di questo piccolo (ma incisivo) monologo?

Asante sana cocco banana

Ebbene sì, sono sicuro che chiunque di voi, a parte Muscio forse che sappiamo tutti avere avuto un'infanzia particolare, ha già sentito questa frase citata da qualche parte...

Non vi viene?
Ne siete proprio certi?
Supponiamo che io vi stia parlando di una scimmia, o meglio, di un macaco, che saltella con un bastone e prende a ranzate sulla testa un povero leoncino indifeso..
Be, a questo punto la correlazione mi sembra ovvia...sto parlando proprio di quel cartone, "Il Re Leone".
Direte voi, ma com'è che ti viene da parlare di un cartone all'ora di cena?
Che poi, oserei aggiungere, chissene frega...
Ma sono quì per porvi una domanda...
Qualcuno di voi si è mai domandato cosa voglia dire "Asante sana cocco banana"??
E se sì, l'avete mai capito??

Ebbene, a me è venuto più volte il dubbio e, caso vuole, stasera ho trovato la risposta alla mia domanda...
Vi comunicherò quindi che, "Asante sana" è una parola swahili, dalle parti del kenya, che significa "grazie"....Cocco e Banana invece, come già è immaginabile all'ascolto, sono tratte proprio dall'italiano ed indicano precisamente i due frutti ben noti a tutti...

Una piccola curiosità ancora, prima di lasciarvi...
Anche "Rafiki", che saprete bene essere il nome della scimmia sopra citata, è una parola tratta dallo stesso dialetto e significa "Amico"!

Insomma, questo è tutto..spero di avervi allietato per qualche minuto e di avervi infuso una conoscenza decisamente non nota a tutti...
Con questo vi saluto e ringrazio per la vostra attenzione..

Tanti baci a todos!

Silurus glanis

Bene, la storia è più o meno questa: una cinquantina di anni fa accade che un tale introduca nel Po una specie originaria dell’Europa orientale (Danubio, Russia, etc…). Al di là dei motivi, a me sconosciuti, il risultato è che il pesciazzo (vi invito a guardare qualche foto, è un merdone enorme), fottendosene di tutto e tutti, faccia razzie nei fondali padani e si piazzi dritto dritto al top della catena alimentare, riproducendosi a ritmi forsennati e sovraffollando le acque dolci italiane.

E’ un po’ come la storia del ragazzo di Manhattan che butta il coccodrillino ancora cucciolo nel cesso, tira l’acqua e pone le basi per lo stanziamento della specie nelle fogne di New York.

Ecco, non ricordate ai leghisti la storia dei siluri nel Po perché è facile che la usino in campagna elettorale dicendo che gli immigrati sono come i siluri: stanno dove non dovrebbero stare e fanno più danni che altro.

La vera fregatura è che qua in Italia se ne peschi uno non te ne fai un cazzo visto che non c’è un mercato dei siluri. Mercato che invece esiste ad est e magari è pure fiorente!

Dunque, se fallisco nella vita, mi metto a pescare siluri nel Po e li vado a rivendere a prezzi disonestissimi tra il Danubio e gli Urali.

Non ditelo in giro perché questo è il business del futuro.

domenica 22 novembre 2009

Cucurbita pepo + Eva Longoria

Conosciuto dalle nostre parti come Cusot...
...in Veneto come Sucol...
...in Sardegna come Corcuiccheddas...

"Perchè uno Zucchino a rappresentare un blog?"
"Perchè un ortaggio?"
"Non si poteva scegliere un utensile? Chessò, Il Martello di Odino!"
"Perchè non una patata? O una carota?"
"Cos'ha di tanto bello uno Zucchino da dover essere celebrato?"
"Ma soprattutto perchè impanato?"

Sono alcune delle domande che hanno tormentato le mie ultime notti da quella famigerata serata al Jazz Club.

Tutto sembrava così ovvio dopo la prima bottiglia di rosso...
...quel Tutto è diventato geniale dopo la prima bottiglia di prosecco...
...infine quel Tutto si è trasformato nell'idea migliore che avessimo mai avuto dopo la prima bottiglia di arneis:

"Il Blog dello Zucchino Impanato".

Mai mischiare rosso e bianco.

Mentre sono qui, ormai sobrio, che cerco di dare una spiegazione a tutto questo scopro, grazie alla solita paparazzata, che Eva Longoria ha qualcosa tra le gambe...
...e mi domando se possa essere questo lo spirito dello Zucchino..
...Qualcosa di nascosto...
...Qualcosa di impronunciabile...
...Qualcosa di scomodo...
...Qualcosa come un tabù...
...Qualcosa che si ha tra le gambe...

Perchè diciamocelo gli Zucchini non piaciono a tutti, gastronomicamente parlando.

Forse è proprio per il suo cattivo sapore che lo Zucchino è diventato l'ortaggio più gettonato per ambiguità e battutine sarcastiche.

Forse quando lo Zucchino non esisterà più sulla sua lapide potremo leggere:
"Parenti e amici annunciano la scomparsa di Zucchino, lo ricordano per l'ambiguità della sua forma".

Quindi è questo uno Zucchino, qualcosa che da cui vorremmo scappare...
...da cui vorremmo fuggire...
...ma che sotto sotto desideriamo conoscere e tenere per noi...
...perchè in fondo qualcuno di voi...
...nell'intimità della sua stanza...
...con la consapevolezza di non essere visto...
...prima della fine di questo messaggio...
...ha cercato su Google cos'ha tra le gambe Eva Longoria...
...e ha scoperto che non è uno Zucchino...
...ortaggio o altro che sia...
...e si sentirà...
...impanato...
...perchè...
...si sa...
...lo Zucchino se Impanato...
...piace a tutti...

sabato 21 novembre 2009

Lamento Tecnico.. e di Speranza!

Ciao ragazzi,
Vi scrivo perchè voglio rendere ottimale e mitico questo WeBlog!
Come intendo procedere? fondamentalmente, lasciate fare a me!!
  • Come facciamo per sapere quando un altro scrive senza dover ogni volta entrare sul sito?
  • Necessitiamo di migliorare la grafica.
  • Cerchiamo di sfruttare al massimo i GadGet e queste cazzeruole che ci offre gOOgle gratis!
Vi amo, amo Stefano soprattutto, fra me e lui c'è un amore segreto ora reso noto!
Però coraggio, diventate autori anche voi tutti!
Mandatemi la vostra gMail!
Bacio ragazzi,
Bacio e ancora Bacio!

Il primo inizio

Signori e Signore,
Signorini e Signorine...
Sono un po' nervoso a dire il vero, e non ho paura di confidarvelo, per essere il primo a scrivere su questo nuovo spazio di incontro, su questo nuovo blog che ci aprirà nuove aspettative e conoscenze, nuove speranze, nuove sensazioni ed emozioni...
Vorrei ringraziare tutti, come prima cosa, per aver dato l'idea e l'autorizzazione alla creazione di questo nostro Zucchino Impanato, nato da elucubrazioni e sproloqui illeciti in un Jazz club di Torino nel lontano ieri sera di un ora qualsiasi.
"In vino veritas" dicevano i nostri antenati....e io vi dirò, con tanto di licenza poetica, "Nello zucchino sta l'impanatura"...
Quante parole da dire in questo momento così speciale...quante frasi che si potrebbero abbozzare...
Mi limiterò a dirvi, ancora una volta, grazie a tutti, e che lo show abbia inizio!

Bro!